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Gestire il cambiamento: guida pratica per imprenditori e business leaders

Ci sono cambiamenti epocali e cambiamenti quotidiani, grandi rivoluzioni e piccole variazioni.
A prescindere dalla sua entità, non esiste cambiamento che non debba essere gestito dal leader di un team o di un’azienda. Tra i compiti di un leader, infatti, c’è anche quello di portare i propri collaboratori a superare le situazioni di stallo e a cogliere tutte le opportunità che ogni nuova fase porta con sé.

Imparando a comprendere e a gestire il cambiamento possiamo dominarlo, prevedendone i risvolti. Saper prevenire le complicazioni facendosi trovare pronti è infatti la chiave del successo per un vero leader.

Abbiamo chiesto al Mental Coach Luca Musso di raccontarci come affrontare le diverse fasi del cambiamento, in modo da fornire ai business leader, che ricevono in esclusiva i nostri contenuti settimanali, le informazioni e le tecniche da mettere subito in pratica all’interno della propria realtà aziendale.

Buona lettura!

Comprendere e gestire il cambiamento:

guida pratica per imprenditori e business leaders.

Mai come negli ultimi tempi abbiamo sentito parlare di cambiamento. Sembra che questo sia legato agli avvenimenti recenti, la verità è che viviamo momenti di cambiamento più di quanto possiamo credere. Nelle realtà aziendali (e nel campo del business in generale) se ne vivono di grandi e piccoli molto frequentemente: la trasformazione del mercato di riferimento è un cambiamento che proviene dall’esterno, così come lo è una nuova normativa che modifica le nostre abitudini. L’inserimento di un nuovo collaboratore nel team è invece un cambiamento che proviene dall’interno, così come lo è l’allontanamento di un membro del team che va a lavorare per un’altra azienda.

La cosa importante è sapere che i momenti di cambiamento sono frequenti ed è necessario saperli gestire.
Sì, perché il cambiamento è un processo e quindi va guidato. Se si lascia che le cose vadano per conto loro, i benefici di tutti gli investimenti, di tutte le strategie, di tutte le innovazioni saranno minori di quello che potrebbero essere. Se vuoi che tutto renda al meglio devi avere i collaboratori dalla tua parte, allineati all’azienda.

La responsabilità di guidare i tuoi collaboratori è tua.

È importante che tu sappia che quando è in atto un cambiamento, ogni persona passa
attraverso alcune fasi: questo vale per tutti i tuoi collaboratori (e anche per te stesso). Viviamo in una situazione di comfort, ovvero una condizione che non necessariamente ci piace ma che conosciamo e, per questo motivo, troviamo confortevole. Poi, accade che determinati eventi esterni intervengono nel nostro “mondo” e ci spingono a fare le cose in modo diverso: non sappiamo ancora cosa succederà ma sappiamo che le cose non saranno più come prima. Questa è la fase dello shock in cui realizziamo che le cose cambieranno, è la fase della confusione.

In seguito, quando capiamo che c’è un cambiamento in atto, proviamo a fare resistenza: ci arrabbiamo per ciò che vorremmo diverso, stiamo sulla difensiva per proteggere il vecchio “status quo”. Questa è la fase della resistenza al cambiamento.

Dopo questa fase avviene un abbassamento dei toni emotivi: qui le persone tendono a vivere la rassegnazione e a subire in maniera passiva il cambiamento perché non vedono via d’uscita. È la fase che si definisce la “valle della morte”: si tendono ad abbandonare nuove strategie, a pensare che non si riuscirà mai ad affrontare questa trasformazione. Che forse era meglio prima. È qui che si arenano i nuovi progetti, ma questo avviene solo se il leader non è in grado di guidare i suoi collaboratori fuori dalla “valle della morte”!

Da qui in avanti il ruolo del leader è molto importante per guidare velocemente le persone verso stati emotivi più alti ed efficaci!

Usciti dalla fase di rassegnazione, inizia una risalita verso l’alto perché le persone accettano il cambiamento. Qui provano frustrazione e la frustrazione, anche se non è un’emozione molto positiva, è sicuramente importante. In questo stato emotivo si pensa di riuscire a poter fare qualcosa, ma ci si rende conto che non si è ancora totalmente in grado di farcela. Questa è la fase della frustrazione ed è una fase fondamentale.

Superata quest’ultima le persone iniziano a capire la funzionalità del cambiamento: riconoscono che le nuove strategie funzionano, che le innovazioni apportate sono efficaci e facendo le cose in maniera diversa i benefici superano di gran lunga i “costi”. È la fase della comprensione e dell’ottimismo.

Da qui in avanti le persone iniziano ad essere più responsabili e produttive, vivono con maggiore entusiasmo, credono appieno nel progetto aziendale. In questa fase il collaboratore condivide e partecipa attivamente alla visione del leader.

Per te, conoscere come funziona il processo di cambiamento è fondamentale.
Ora sai quali sono le fasi che si verificano in ogni cambiamento, grande o piccolo che sia. Questo processo lo hai vissuto e lo vivi ogni volta. Tutte le persone attraversano queste fasi per poter uscire più forti e sicure al termine del processo. Il compito del leader è di guidare i collaboratori in
modo che questa evoluzione sia sicura, veloce e facile. Prima riuscirai ad avere un gruppo di collaboratori più efficiente ed efficace, prima la tua azienda e i tuoi progetti ne beneficeranno.

Ricorda sempre queste 3 cose:
1. Il cambiamento è un processo e, come tutti i processi, non è un qualcosa “on-off” ma è un
percorso con delle fasi specifiche.
2. Le fasi del cambiamento sono sempre tutte presenti e non possono essere bypassate.
3. Un buon leader è colui che è in grado di guidare le persone con forti toni emotivi attraverso le diverse fasi. Ha un’importante responsabilità in quanto incide sull’intero team, generando un risparmio di tempo, di denaro e di energie.

Luca Musso
(Mental Coach)